Il Virus che cancella i profili di Facebook fa tremare il Governo


La paura corre sul web, ogni giorno ci sarebbero centinaia di nuove vittime del virus che cancella i profili di Facebook e che già colpito oltre 100.000 utenti del noto socialnetwork. 
Tutti italiani, greci, spagnoli e portoghesi. E’ stato proprio questa incredibile selezione geografica, associata al nome della minaccia virale ( “Spread Facebook killer”) a far scattare, negli esperti, il sospetto che il colpo, messo a punto dagli hackers, avesse qualche attinenza con la crisi finanziaria europea. 
Il fenomeno, nonostante il tentativo dello staff di Mark Zuckerberg di tenere segreto il problema, è ormai noto. Senza alcuna ragione e in maniera assolutamente Random, improvvisamente, i profili colpiti dal virus spariscono da Facebook. Praticamente sparisce tutto, note immagini, commenti, foto. Di colpo si perdono anni di presenza nel web. 
Il servizio assistenza di FB continua a sostenere la tesi, secondo la quale, sono gli utenti a cancellare il proprio profilo. Probabilmente, ripetono i tecnici americani, a causa di un errata procedura eseguita nel passaggio alla nuova visualizzazione della pagina “Diario”. 
Insomma, i profili non sarebbero spariti, ma semplicemente sarebbero stati cancellati dagli utenti. E allora perché non ripristinarli se richiesto? Tutti sanno, infatti, che Facebook non cancella subito i dati, ma li lascia a lungo conservati sui server sparsi per il mondo anche quando si chiede di eliminare un profilo. Invece, nonostante le pressanti richieste di utenti sconvolti, nessun profilo è stato ripristinato dopo la cancellazione.
Il Cedacons (la nota associazione per la protezione dei diritti dei consumatori) ha già segnalato centinaia di casi di utenti disperati che a seguito della cancellazione hanno smesso di lavorare, provocando danni economici pesanti sul bilancio delle famiglie.
“Si tratta in maggioranza di dipendenti pubblici che stanno subendo un danno biologico devastante”, dichiara il presidente del Cedacons, che non solo non crede alle tesi di FB ma accusa apertamente il Governo di essere a conoscenza della situazione e di non contrastare l’azione dei pirati informatici. 
La tesi, che si sta poi diffondendo in alcuni gruppi aperti su FB, è che il virus non sia altro che, addirittura, il primo vero intervento  della spending review del super tecnico Bondi e che, altri paesi, in condizioni finanziarie simili al nostro, starebbero replicando. 
Un grafico, che alleghiamo, mostrerebbe, infatti, che lo sviluppo della minaccia virale è associata all’andamento dello spread in maniera palese.
In pratica, più aumentano gli interessi dei nostri titoli di stato più si diffonde la “moria dei profili” e viceversa.
Molti rappresentanti dei partiti di opposizione, non hanno dubbi, la colpa è del Governo e la voce che gira nel transatlantico è ormai una: “Non sono stati loro a creare il virus, ma a palazzo Chigi non stanno facendo nulla per debellarlo.  E poi, lo sanno tutti, Monti non ha un profilo Facebook e nemmeno Twitter, questo come si spiega?”.
La preoccupazione adesso è solo una, quando i primi suicidi per cancellazione del profilo?

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Calma Ragazzi è uno scherzo! Non si era capito? Avete fatto schizzare le statistiche! L'autore