In nome del diritto d'autore un nuovo attacco alla libertà della rete

Alcuni giorni fa a Tokyo l'Unione Europea ha firmato ufficialmente il trattato ACTA (Accordo Commerciale Anti Contraffazione). Una decisione assunta d dopo le grandi mobilitazioni in Italia e negli Stati Uniti contro provvedimenti che, con il pretesto della proprietà intellettuale mettevano seriamente a rischio la libertà di internet. L'Unione Europea ha deciso di aderire ad ACTA, nonostante le proteste provenienti delle ONG che si occupano dell'accesso ai farmaci, come Oxfam o Health Action International.
L’accordo Acta, infatti, amplia le proposte di legge statunitensi Sopa e Pipa e si estende anche ai brevetti farmaceutici e agroalimentari.
Se l'accordo che dovesse essere ratificato l’11 giugno dal Parlamento europeo e quindi approvato in via definitiva, ci potrebbero essere pesanti limitazioni alla privacy e la libertà degli utenti di internet ma anche sul diritto alla salute e al cibo in nome della tutela dei diritti d’autore e dei brevetti gestiti dalle multinazionali dell’industria musicale, cinematogarfica, farmaceutica e agroalimentare. 
L’accordo rende di fatto le aziende, che offrono accesso alla rete, legalmente responsabili per ciò che fanno i loro utenti anche prima dell'intervento  della magistratura.
Per l’Italia la firma è stata apposta dall’ambasciatore Vincenzo Petrone a nome del ministro degli Esteri ‘tecnico’ Giulio Terzi.

Qui invece è possibile firmare la petizione contro il provvedimento proposta da AGORADIGITALE
http://www.agoradigitale.org/acta1

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