WiFi libero? Meglio aspettare per esultare

Il Ministro dell'Interno Maroni ha solennemente annunciato: "Il decreto Pisanu, le cui norme, da sempre sono apparse limitative dello sviluppo della tecnologia Wi-Fi e ampiamente superate, non saranno prorogate. Gli utenti saranno liberi di collegarsi al Wi-Fi senza incorrere nelle norme restrittive fino a oggi in vigore".
Il Ministro ha giustamente però confermato che sarà comunque necessario assicurare certi standard di sicurezza, standard che faranno parte di un disegno di legge su cui si sta già lavorando.
Un gran bella notizia, ma nessuno ci ha detto ancora quali sono le disposizioni che sostituiranno quelle che, a partire dal 31 dicembre, saranno da considerarsi desuete.
Se dal primo gennaio 2011 il wi-fi sarà dunque "libero" c'é da aspettarsi che chi gestisce un internet point o un locale commerciale e vuole offrire ai suoi avventori una connessione senza fili non debba più richiedere agli avventori il documento d’identità identificandoli su un apposito registro. O il registro continuerà ad essere obbligatorio?
La verità è che la soluzione adottata dal governo è solo un escamotage. Il famoso art. 7 del decreto Pisanu non può decadere solo perché non viene rinnovato ma serve una legge che lo abroghi.
Quello che materialmente può essere abrogato è il comma 1 dell’art. 7 della legge Pisanu quello cioè che obbliga i gestori degli internet point di chiedere una licenza alla questura di appartenenza  per offrire accesso alla rete.
Se gli altri commi resteranno in vigore rimarrà l'obbligo di identificare gli utenti e di tenere il registro dei siti, quindi di registrare i file di log.
In pratica al momento non cambia nulla, o molto poco. Meglio aspettare cosa succederà dopo il dibattito parlamentare per esultare sperando che, crisi politica permettendo, le norme per gli esercizi pubblici vengano realmente semplificate consentendo all'utente finale la possibilità di accedere alla rete con pochi e semplici passaggi.

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