Con piacere segnalo:
Tutti devono avere eguale diritto di accedere alla rete internet in
condizioni di parità e con modalità tecnologicamente avanzate
incontro con
Stefano Rodotà
Giovedì 7 aprile, ore 17
Santa Maria delle Grazie, via Poerio, Mestre
Introducono: Gianfranco Bettin, assessore alla Cittadinanza digitale e
Sandro Codato, presidente di Venis.
Modera e presenta: Macri Puricelli, giornalista e presidente dell'associazione Ipazia contro il divario digitale. Internet è un diritto fondamentale. Un diritto di cittadinanza. Almeno nel Comune di Venezia, dove il Consiglio comunale, su proposta dell’assessore alla cittadinanza digitale Gianfranco Bettin, inserirà questo diritto nello Statuto. Venezia sarà la prima città in Italia a riconoscerlo.
La Giunta lo ha già deliberato a dicembre 2010. Ora tocca all'assemblea dare il via libera perché allo Statuto comunale vengano aggiunte alcune fondamentali frasi: “ Il Comune di Venezia considera la rete internet un’infrastruttura essenziale per l’esercizio dei diritti di cittadinanza; concorre a garantire ai cittadini e a chi visita la città l’accesso alla rete internet in condizione di parità, con modalità tecnologicamente adeguate e a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale; adotta procedure atte a favorire la partecipazione dei cittadini all’azione politica e amministrativa tramite la rete internet, tenendo conto della varietà delle caratteristiche personali, sociali e culturali e si adopera per favorire la crescita della cultura digitale con particolare riguardo alle categorie a rischio di esclusione”.
Il fatto che Venezia arrivi per prima non è frutto del caso: “ La nostra non è solo una dichiarazione solenne e teorica”, spiega l'assessore Bettin, “ Ma il compimento, e in qualche modo il rilancio, di una serie di iniziative che da anni portiamo avanti per colmare il gap nazionale nei confronti della Rete”.
Non è un caso che sia il giurista e costituzionalista Stefano Rodotà a tenere a battesimo la proposta dell'assessore Bettin. Rodotà, in collaborazione con la rivista Wired, ha infatti proposto di inserite il diritto alla Rete nella Costituzione, con un articolo 21-bis.
“Non si tratta solo di una proposta contro il digital divide”, spiega l'ex Garante della Privacy, “l’apertura verso un diritto a Internet rafforza anche il principio di neutralità della Rete e la considerazione della conoscenza in Rete come bene comune, al quale deve essere garantito l’accesso. Per questo è necessario affermare una responsabilità pubblica nel garantire quella che deve ormai essere considerata una precondizione della cittadinanza, dunque della stessa
democrazia. In questo modo, si fa emergere anche l’inammissibilità di iniziative censorie”.
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili
Info: iniziative@cittadinanzadigitale.it Tel 0412749411
Scarica la locandina dell'incontro
http://www.cittadinanzadigitale.it/repository/Internet_diritto_costituzionale...
Tutti devono avere eguale diritto di accedere alla rete internet in
condizioni di parità e con modalità tecnologicamente avanzate
incontro con
Stefano Rodotà
Giovedì 7 aprile, ore 17
Santa Maria delle Grazie, via Poerio, Mestre
Introducono: Gianfranco Bettin, assessore alla Cittadinanza digitale e
Sandro Codato, presidente di Venis.
Modera e presenta: Macri Puricelli, giornalista e presidente dell'associazione Ipazia contro il divario digitale. Internet è un diritto fondamentale. Un diritto di cittadinanza. Almeno nel Comune di Venezia, dove il Consiglio comunale, su proposta dell’assessore alla cittadinanza digitale Gianfranco Bettin, inserirà questo diritto nello Statuto. Venezia sarà la prima città in Italia a riconoscerlo.
La Giunta lo ha già deliberato a dicembre 2010. Ora tocca all'assemblea dare il via libera perché allo Statuto comunale vengano aggiunte alcune fondamentali frasi: “ Il Comune di Venezia considera la rete internet un’infrastruttura essenziale per l’esercizio dei diritti di cittadinanza; concorre a garantire ai cittadini e a chi visita la città l’accesso alla rete internet in condizione di parità, con modalità tecnologicamente adeguate e a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale; adotta procedure atte a favorire la partecipazione dei cittadini all’azione politica e amministrativa tramite la rete internet, tenendo conto della varietà delle caratteristiche personali, sociali e culturali e si adopera per favorire la crescita della cultura digitale con particolare riguardo alle categorie a rischio di esclusione”.
Il fatto che Venezia arrivi per prima non è frutto del caso: “ La nostra non è solo una dichiarazione solenne e teorica”, spiega l'assessore Bettin, “ Ma il compimento, e in qualche modo il rilancio, di una serie di iniziative che da anni portiamo avanti per colmare il gap nazionale nei confronti della Rete”.
Non è un caso che sia il giurista e costituzionalista Stefano Rodotà a tenere a battesimo la proposta dell'assessore Bettin. Rodotà, in collaborazione con la rivista Wired, ha infatti proposto di inserite il diritto alla Rete nella Costituzione, con un articolo 21-bis.
“Non si tratta solo di una proposta contro il digital divide”, spiega l'ex Garante della Privacy, “l’apertura verso un diritto a Internet rafforza anche il principio di neutralità della Rete e la considerazione della conoscenza in Rete come bene comune, al quale deve essere garantito l’accesso. Per questo è necessario affermare una responsabilità pubblica nel garantire quella che deve ormai essere considerata una precondizione della cittadinanza, dunque della stessa
democrazia. In questo modo, si fa emergere anche l’inammissibilità di iniziative censorie”.
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili
Info: iniziative@
Scarica la locandina dell'incontro
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