Il nuovo CAD (Codice Amministrazione Digitale) per la nuova PA...speriamo che le norme bastino

Il Consiglio dei ministri su proposto del ministro per la Pubblica amministrazione e l’Innovazione Renato Brunetta ha approvato il nuovo Codice dell’Amministrazione Digitale (Cad). Il nuovo testo sostituisce il vecchio codice scritto ormai cinque anni or sono.
Molte le novità, innanzituto l’istituzione di un ufficio unico responsabile delle attività Ict.
Il Cad dovrebbe, nelle intenzioni, spianare la strada alla razionalizzazione organizzativa e informatica dei procedimenti, in primo luogo, attraverso l’introduzione del protocollo informatico e del fascicolo elettronico. La PA, per il Ministro, può avviarsi adesso verso la completa semplificazione dei rapporti con i cittadini e con le imprese attraverso l’introduzione di forme di pagamenti informatici, lo scambio di dati tra imprese e Pa, la diffusione e l’uso della Pec, l’accesso ai servizi in rete, l’utilizzo della firma digitale, la dematerializzazione dei documenti e l’arricchimento dei contenuti dei siti istituzionali in termini di trasparenza; la sicurezza e lo scambio dei dati attraverso la predisposizione, in caso di eventi disastrosi, di piani di emergenza per garantire la continuità operativa nella fornitura di servizi e lo scambio di dati tra Pa e cittadini.
Una volta completato l’iter di approvazione, il decreto legislativo dovrebbe, sempre a parere di Brunetta, avviare un processo che consentirà di avere entro i prossimi 3 anni (in coerenza quindi con il piano e-Gov 2012) un’amministrazione nuova, digitale e priva di burocrazia inutile.
Le prosssime scadenze: entro 3 mesi le pubbliche amministrazioni utilizzeranno soltanto la Posta elettronica certificata (Pec) per tutte le comunicazioni che richiedono una ricevuta di consegna; entro 4 mesi individueranno un unico ufficio responsabile dell’attività di Ict; entro 12 saranno emanate le regole tecniche che consentiranno di dare piena validità alle copie digitali dei documenti informatici.
Il cittadino comunicherà una volta sola i propri dati alla PA centrale: sarà onere delle amministrazioni in possesso di tali dati assicurare, tramite convenzioni, l’accessibilità delle informazioni alle altre amministrazioni richiedenti.
Speriamo proprio che questa volta le nostre norme, come sempre molto avanzate, aprino relamente la strada al cambiamento della PA.

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